THE GIVER - Il libro di ottobre

Sto facendo una ricerca sulle letture degli adolescenti, mondo a me praticamente sconosciuto! Ho letto talmente tanti romanzi che se non condivido qualcosa...esplodo! Ecco perchè ho deciso di dar vita alla rubrica "Il libro del mese". Ogni mese cercherò di fare una recensione decente su un libro per ragazzi, sulla falsa righa della scheda di analisi critica pubblicata in un precedente post Ovviamente siete tutti invitati a contribuire con le vostre segnalazioni!!!
Questo mese presento un romanzo distopico che mi è piaciuto moltissimo:


L. Lowry, The Giver, Giunti Editore

Breve trama: Jonas è un ragazzino di 12 anni che vive in una Comunità perfetta dove non esistono le guerre, la sofferenza, la povertà ma allo stesso tempo mancano i colori, l'amore, le stagioni. Le regole da rispettare sono molte ed ogni membro ha un ruolo affidatogli dal Comitato degli Anziani. Jonas scoprirà che a lui spetta un compito importante: diventerà il nuovo accoglitore di memorie. Da questo momento in poi il ragazzo comincia a scoprire com'era il mondo prima di passare all'Uniformità e, nonostante il dolore, la solitudine, la morte, Jonas incontra anche cose meravigliose e se ne innamora al punto di arrivare a decidere di scappare Altrove e lascire alla Comunità quei ricordi di cui nessuno a consapevolezza.

Temi narrativi: innanzitutto l'omologazione delle coscienze e degli individui, l'importanza della conoscenza (preferiamo non sapere nulla e vivere nell'apatia?), la tematica della ribellione.

Spazio e tempo: il luogo dove si svolge tutto il romanzo è la Comunità ed il tempo è assolutamente indefinito.

Stile narrativo e linguaggio: il romanzo presenta un linguaggio semplice e chiaro, inizialmente quasi asettico, poi mano a mano che la stroia prende piede si assiste anche ad un arrichimento della carica emotiva vissuta dal protagonista.

Destinatario: le indicazioni generali consigliano The Giver ad un pubblico di ragazzi dai 13 anni in su, in molte scuole americane è stato censurato in quanto accusato di trattare temi forti come la sessualità, l'eutanasia, l'infanticidio.